Itinerari dal Rifugio
Capanna F.lli Gugliermina (ex Valsesia) (3260 m; Difficoltà EE/F; ore 4.00 circa): dal Rifugio imboccare il sentiero con segnavia 7 fino al punto in cui svolta decisamente a sinistra ed inizia la discesa. Di qui si risale la sinistra orografica del Sesia fino a raggiungere alcuni grandi massi che permettono di portarsi su una specie di isolotto al centro del fiume ove in prossimità del quale è possibile guadare le acque (ATTENZIONE al ritorno durante il pomeriggio perché le acque s'ingrossano notevolmente!!).
Raggiungere il filo della lunga morena che divide il ghiacciaio delle Piode da quello del Sesia (segnavia 6) e seguirla fino alla fine, ovvero fino a quando si raggiunge un nevaio (più o meno ampio a seconda della stagione invernale). Attraversarlo poi decisamente andando verso sinistra e risalire una seconda morena che, con un percorso abbastanza faticoso perché ripido, porta in breve contro le rocce della Punta Parrot un centinaio di metri a destra dello sperone che penetra più profondamente nella colata del ghiacciaio delle Piode.
Salire a questo punto sulle rocce friabili ma facili; per un canalino (corda fissa) si supera un gradino roccioso e per una serie di cenge si raggiunge lo sperone su cui sorge, in un ambiente selvaggio e grandioso, la Capanna che si guadagna volgendo a sinistra dopo un’ultima placca (corda fissa).
La Capanna Gugliermina è base per la salita alla Punta Parrot (4436 m) per le vie alpinistiche della parete Sud.
Capanna L. Resegotti alla punta Tre Amici (3624 m; Difficoltà F; ore 4.00 circa; indispensabili corda, piccozza e ramponi): dal Rifugio dirigersi, per tracce di sentiero verso Nord, puntando alla sommità della morena del Ghiacciaio del Sesia. Si risale faticosamente per raggiungerne il filo e la si segue fino a quota 2791 m, dove la si abbandona per portarsi sul Ghiacciaio delle Vigne che si risale per un breve tratto piegando verso Est e portandosi sul Ghiacciaio Sud delle Locce.
Si risale quest'ultimo, badando ai crepacci, in direzione del Colle delle Locce. Nelle vicinanze del valico, si piega decisamente a sinistra per risalire quel tratto di ghiacciaio compreso tra l'isolotto roccioso detto "il cavallo" a sinistra e le rocce della Punta Tre Amici a destra.
Superata la crepaccia terminale che a volte si presenta abbastanza larga, ci si porta verso le rocce alla base della Punta Tre Amici che si costeggiano fino a raggiungere una piccola insenatura. Da quest'ultima si attaccano le rocce molto rotte, ma facili, che in breve conducono alla Capanna Resegotti. Ponendo molta attenzione alle cornici di neve che spesso orlano il versante di Macugnaga, in pochi minuti si conquista la vetta della Punta Tre Amici da dove si può godere di un'eccezionale vista sulla Cresta Signal, sulla Val Sesia, sulla Valle Anzasca e, se sereno, sulla Pianura Padana.
La Capanna Resegotti è base per la salita alla Punta Gnifetti (4554 m) per la Cresta Signal, itinerario di grande impegno alpinistico.
Punta Grober (3497 m; Via normale Difficoltà F; ore 4.00 circa; indispensabili corda, piccozza e ramponi): la Punta Grober è quella montagna di forma trapezoidale già ben visibile dalla strada che da Riva Valdobbia conduce ad Alagna. Essa si trova sullo spartiacque tra la Valsesia e la Valle Anzasca, per cui dalla vetta si può godere di un panorama unico. Poco sotto la cima, nell'estate 2017 in occasione dei festeggiamenti per i 90 anni dalla fondazione, la Sezione C.A.I. di Vercelli ha collocato una statua della Madonna.
La via più frequentata per raggiungere la vetta è la cosiddetta Via normale: dal Rifugio seguire l'itinerario per il Bivacco Resegotti fino a portarsi sul ghiacciaio delle Locce, che si risale, badando ai crepacci, fino ad un isolotto roccioso di natura morenica che precede il canale che conduce alla sella del Colle delle Locce.
Si risale questo canale che, a seconda della stagione, può essere interrotto da brevi e facili roccette e si raggiunge in breve il Colle delle Locce (3334 m, ore 3.30). Dal valico attaccare la Cresta Nord della Punta Grober abbastanza esile nel suo primo tratto ed interrotta da qualche roccia fin sotto il salto roccioso verticale che sorregge la Punta Nord. Si aggira questo ostacolo sulla destra per residui di neve e rocce sgretolate per sbucare sulla Punta Centrale, di qui in breve tempo per una comoda cresta di neve si arriva sulla vetta più alta.
In condizioni di scarso innevamento, l’accesso e la discesa dal Colle delle Locce richiede particolare ATTENZIONE per la presenza di numerosi massi instabili.
Raggiungere il filo della lunga morena che divide il ghiacciaio delle Piode da quello del Sesia (segnavia 6) e seguirla fino alla fine, ovvero fino a quando si raggiunge un nevaio (più o meno ampio a seconda della stagione invernale). Attraversarlo poi decisamente andando verso sinistra e risalire una seconda morena che, con un percorso abbastanza faticoso perché ripido, porta in breve contro le rocce della Punta Parrot un centinaio di metri a destra dello sperone che penetra più profondamente nella colata del ghiacciaio delle Piode.
Salire a questo punto sulle rocce friabili ma facili; per un canalino (corda fissa) si supera un gradino roccioso e per una serie di cenge si raggiunge lo sperone su cui sorge, in un ambiente selvaggio e grandioso, la Capanna che si guadagna volgendo a sinistra dopo un’ultima placca (corda fissa).
La Capanna Gugliermina è base per la salita alla Punta Parrot (4436 m) per le vie alpinistiche della parete Sud.
Capanna L. Resegotti alla punta Tre Amici (3624 m; Difficoltà F; ore 4.00 circa; indispensabili corda, piccozza e ramponi): dal Rifugio dirigersi, per tracce di sentiero verso Nord, puntando alla sommità della morena del Ghiacciaio del Sesia. Si risale faticosamente per raggiungerne il filo e la si segue fino a quota 2791 m, dove la si abbandona per portarsi sul Ghiacciaio delle Vigne che si risale per un breve tratto piegando verso Est e portandosi sul Ghiacciaio Sud delle Locce.
Si risale quest'ultimo, badando ai crepacci, in direzione del Colle delle Locce. Nelle vicinanze del valico, si piega decisamente a sinistra per risalire quel tratto di ghiacciaio compreso tra l'isolotto roccioso detto "il cavallo" a sinistra e le rocce della Punta Tre Amici a destra.
Superata la crepaccia terminale che a volte si presenta abbastanza larga, ci si porta verso le rocce alla base della Punta Tre Amici che si costeggiano fino a raggiungere una piccola insenatura. Da quest'ultima si attaccano le rocce molto rotte, ma facili, che in breve conducono alla Capanna Resegotti. Ponendo molta attenzione alle cornici di neve che spesso orlano il versante di Macugnaga, in pochi minuti si conquista la vetta della Punta Tre Amici da dove si può godere di un'eccezionale vista sulla Cresta Signal, sulla Val Sesia, sulla Valle Anzasca e, se sereno, sulla Pianura Padana.
La Capanna Resegotti è base per la salita alla Punta Gnifetti (4554 m) per la Cresta Signal, itinerario di grande impegno alpinistico.
Punta Grober (3497 m; Via normale Difficoltà F; ore 4.00 circa; indispensabili corda, piccozza e ramponi): la Punta Grober è quella montagna di forma trapezoidale già ben visibile dalla strada che da Riva Valdobbia conduce ad Alagna. Essa si trova sullo spartiacque tra la Valsesia e la Valle Anzasca, per cui dalla vetta si può godere di un panorama unico. Poco sotto la cima, nell'estate 2017 in occasione dei festeggiamenti per i 90 anni dalla fondazione, la Sezione C.A.I. di Vercelli ha collocato una statua della Madonna.
La via più frequentata per raggiungere la vetta è la cosiddetta Via normale: dal Rifugio seguire l'itinerario per il Bivacco Resegotti fino a portarsi sul ghiacciaio delle Locce, che si risale, badando ai crepacci, fino ad un isolotto roccioso di natura morenica che precede il canale che conduce alla sella del Colle delle Locce.
Si risale questo canale che, a seconda della stagione, può essere interrotto da brevi e facili roccette e si raggiunge in breve il Colle delle Locce (3334 m, ore 3.30). Dal valico attaccare la Cresta Nord della Punta Grober abbastanza esile nel suo primo tratto ed interrotta da qualche roccia fin sotto il salto roccioso verticale che sorregge la Punta Nord. Si aggira questo ostacolo sulla destra per residui di neve e rocce sgretolate per sbucare sulla Punta Centrale, di qui in breve tempo per una comoda cresta di neve si arriva sulla vetta più alta.
In condizioni di scarso innevamento, l’accesso e la discesa dal Colle delle Locce richiede particolare ATTENZIONE per la presenza di numerosi massi instabili.