Come raggiungerci
Usciti dall'autostrada al casello di Romagnano Sesia, s'imbocca la SR299 verso Varallo Sesia ed Alagna. Si risale tutta la Valsesia; giunti all'abitato di Alagna, lo si supera seguendo le indicazioni per la sciovia Wold. La strada carrozzabile che porta al piazzale dell'Acqua Bianca è ad accesso regolamentato ed occorre lasciare l'auto al parcheggio della sciovia Wold.
Durante la stagione estiva è attivo un servizio di navetta (a pagamento) per il piazzale dell'Acqua Bianca che costituisce il punto di partenza dei tre sentieri 207 (colore magenta), 207d (colore viola) e 207e (colore verde scuro) che raggiungono il rifugio.
Durante il periodo dell'anno in cui le navette non prestano servizio, la strada è sempre chiusa al traffico privato e può essere unicamente percorsa a piedi, almeno dal ponte automobilistico che attraversa il fiume Sesia poco oltre la cappella di Sant'Antonio. Restando sulla sponda destra si può proseguire lungo il sentiero 206 per il rifugio Pastore e quindi la Casa del Parco. Proseguendo invece lungo la carrozzabile si arriva al piazzale dell'Acqua Bianca.
Segnavia 207: (ore 2.20, difficoltà E)
Lasciamo alle nostre spalle il piazzale dell'Acqua Bianca, presso l'omonima cascata (1500 m circa), su ampia e comoda mulattiera, e percorriamo poche decine di metri, giungendo ad un bivio; si prosegue tenendo la sinistra (a destra inizia il sentiero per il Colle del Turlo con segnavia 207a) e si affronta una breve, ripida, rampa che, in pochi istanti, porta ad ammirare l'impressionante Caldaia del Sesia.
In corrispondenza della Casa del Parco (ore 0.15), sulla sinistra il sentiero 206a porta al rifugio F. Pastore, mentre sulla destra un raccordo si congiunge al sentiero per il Colle del Turlo. Per il rifugio Barba Ferrero si prosegue dritto, dopo pochi minuti si giunge all'Alpe Fum Bitz e, non lontano, inchiodato al tronco di un larice che oramai l'ha in parte inglobato, troviamo un segnavia in lamiera che è diventato un reperto storico. In corrispondenza della Casa del Parco presso l'Alpe Fum Bitz (ore 0.15), sulla sinistra il sentiero 206a porta al rifugio F. Pastore, mentre sulla destra un raccordo si ricongiunge al sentiero per il Colle del Turlo; per il rifugio Barba Ferrero si prosegue dritto, risalendo il fondovalle ora tra pascoli ora tra boschi di larici. A mano a mano che il sentiero guadagna quota, i larici cedono il posto alle ontanelle e, finalmente, possiamo ammirare il versante sud del Monte Rosa in tutta la sua maestosità.
A 1900 m circa di quota (ore 1.15), oltrepassato il torrente Flua su un'agevole passerella, incastonata in una roccia c'è un'edicola dedicata alla Madonna dell'Accettazione; è questo il punto ove annualmente, la prima domenica di ottobre, ha inizio la tradizionale processione del Rosario Fiorito. Vale la pena fermarsi un istante per rifocillarsi ed ammirare il magnifico panorama che si apre davanti ai nostri occhi.
Il sentiero risale ora un fitto e tormentato bosco di salici nani e, quando oramai il pascolo ha preso il sopravvento, sulla nostra destra fa bella mostra di sé la cascata della Flua (2050 m, ore 1.45); si prosegue compiendo ampi tornanti al limitare della parete rocciosa sulla quale sorge il rifugio. In corrispondenza di una netta svolta sulla destra, inizia l'ultimo tratto di salita che risale la bastionata che abbiamo appena costeggiato. Siamo alla base dell'imponente morena del ghiacciaio del Sesia, all'improvviso ecco ricomparire la bandiera del rifugio, ancora due valloncelli e finalmente si arriva allo spiazzo lastricato dinanzi ad esso (2247 m, ore 2.20).
Segnavia 207d: (ore 3.00, difficoltà EE) consigliabile solo in caso di perfetta visibilità.
Lasciamo alle nostre spalle il piazzale dell'Acqua Bianca, presso l'omonima cascata (1500 m circa), oltrepassiamo un torrente su un ponte in legno e s'incontra un bivio dove si prosegue sulla destra imboccando il sentiero 207a per il Colle del Turlo (a sinistra lasciamo il sentiero con segnavia 207). Tra i rami s'intravede la Casa del Parco con il suo orto botanico; continuiamo su un'ampia mulattiera risalendo con agevoli tornanti e moderata pendenza nell'ombra di un fresco bosco di larici.
In corrispondenza di un tornante (1821 m, ore 0.45), sulla sinistra si distacca il sentiero con segnavia 207e, mentre il nostro itinerario prosegue verso il Passo del Turlo.
All'uscita del bosco, in prossimità del guado di un torrente, si arriva all'Alpe Mittlentheil (1954 m, ore 1.10): il sentiero 207a prosegue sulla destra, mentre noi imboccheremo a sinistra il sentiero con segnavia 207d che conduce all'Alpe Testanera (2260 m, ore 2.00). Inizia ora la parte più panoramica dell'itinerario che prosegue in falsopiano attraversando pascoli e letti di antichi ghiacciai: tutto questo al cospetto delle pareti del versante sud del Monte Rosa.
Il tratto che unisce l'Alpe Testanera al rifugio, benché recentemente sia stato oggetto di un efficace lavoro di marcatura, è consigliabile solo in caso di perfetta visibilità, perché nonostante gli ometti e i segni rosso-bianco-rosso sulle pietre si susseguano con continuità, la traccia si può perdere con facilità.
Arrivati oramai in vista del rifugio, proveniente dal basso, si incontra nuovamente il sentiero con segnavia 207e. Siamo sulla sponda sinistra del torrente Flua di cui ne risaliamo la costa per un breve tratto fino ad arrivare ad un robusto ponte in legno che ne consente l'attraversamento. In pochi minuti di discesa si arriva al rifugio (2247 m, ore 3).
Segnavia 207e: (ore 2.45, difficoltà E)
Lasciamo alle nostre spalle il piazzale dell'Acqua Bianca, presso l'omonima cascata, (1500 m circa), oltrepassiamo un torrente su un ponte in legno e s'incontra un bivio dove si prosegue sulla destra imboccando il sentiero 207a per il Colle del Turlo (a sinistra lasciamo il sentiero con segnavia 207). Tra i rami s'intravede la Casa del Parco con il suo orto botanico; continuiamo su un'ampia mulattiera risalendo con agevoli tornanti e moderata pendenza nell'ombra di un fresco bosco di larici.
In corrispondenza di uno di questi tornanti (1821 m circa, ore 0.45), al termine di un lungo tratto rettilineo, un'evidente indicazione su un masso segnala sulla sinistra l'inizio del sentiero con segnavia 207e, che ci condurrà al rifugio; si prosegue risalendo a mezzacosta tra i larici che a poco a poco si diradano lasciando così libera la visuale sull'imponente versante sud del Monte Rosa con i suoi 4000, la Piramide Vincent, la Punta Parrott e la Punta Gnifetti.
All'uscita del bosco, il sentiero aggira alcuni salti rocciosi e, superati questi troviamo l'Alpe Fon Kegno (2051 m, ore 1.40), dove alcuni ometti in pietra aiutano ad individuare meglio il sentiero che prosegue attraversando zone umide e ruscelli; poco a poco inizia a riconoscersi anche il profilo del rifugio.
Si prosegue incontrando le Alpi Fon Flua (2199 m, ore 2.10). Arrivati dirimpetto al rifugio, per raggiungerlo occorre ancora un piccolo sforzo per risalire, incontrando il sentiero 207d proveniente dall'Alpe Testanera, sulla sponda sinistra del Torrente Flua ed arrivare al nuovo ponte che lo attraversa. Oltrepassato il torrente, in breve, si ridiscende per arrivare al rifugio Barba Ferrero (2247 m, ore 2.45).
Durante la stagione estiva è attivo un servizio di navetta (a pagamento) per il piazzale dell'Acqua Bianca che costituisce il punto di partenza dei tre sentieri 207 (colore magenta), 207d (colore viola) e 207e (colore verde scuro) che raggiungono il rifugio.
Durante il periodo dell'anno in cui le navette non prestano servizio, la strada è sempre chiusa al traffico privato e può essere unicamente percorsa a piedi, almeno dal ponte automobilistico che attraversa il fiume Sesia poco oltre la cappella di Sant'Antonio. Restando sulla sponda destra si può proseguire lungo il sentiero 206 per il rifugio Pastore e quindi la Casa del Parco. Proseguendo invece lungo la carrozzabile si arriva al piazzale dell'Acqua Bianca.
Segnavia 207: (ore 2.20, difficoltà E)
Lasciamo alle nostre spalle il piazzale dell'Acqua Bianca, presso l'omonima cascata (1500 m circa), su ampia e comoda mulattiera, e percorriamo poche decine di metri, giungendo ad un bivio; si prosegue tenendo la sinistra (a destra inizia il sentiero per il Colle del Turlo con segnavia 207a) e si affronta una breve, ripida, rampa che, in pochi istanti, porta ad ammirare l'impressionante Caldaia del Sesia.
In corrispondenza della Casa del Parco (ore 0.15), sulla sinistra il sentiero 206a porta al rifugio F. Pastore, mentre sulla destra un raccordo si congiunge al sentiero per il Colle del Turlo. Per il rifugio Barba Ferrero si prosegue dritto, dopo pochi minuti si giunge all'Alpe Fum Bitz e, non lontano, inchiodato al tronco di un larice che oramai l'ha in parte inglobato, troviamo un segnavia in lamiera che è diventato un reperto storico. In corrispondenza della Casa del Parco presso l'Alpe Fum Bitz (ore 0.15), sulla sinistra il sentiero 206a porta al rifugio F. Pastore, mentre sulla destra un raccordo si ricongiunge al sentiero per il Colle del Turlo; per il rifugio Barba Ferrero si prosegue dritto, risalendo il fondovalle ora tra pascoli ora tra boschi di larici. A mano a mano che il sentiero guadagna quota, i larici cedono il posto alle ontanelle e, finalmente, possiamo ammirare il versante sud del Monte Rosa in tutta la sua maestosità.
A 1900 m circa di quota (ore 1.15), oltrepassato il torrente Flua su un'agevole passerella, incastonata in una roccia c'è un'edicola dedicata alla Madonna dell'Accettazione; è questo il punto ove annualmente, la prima domenica di ottobre, ha inizio la tradizionale processione del Rosario Fiorito. Vale la pena fermarsi un istante per rifocillarsi ed ammirare il magnifico panorama che si apre davanti ai nostri occhi.
Il sentiero risale ora un fitto e tormentato bosco di salici nani e, quando oramai il pascolo ha preso il sopravvento, sulla nostra destra fa bella mostra di sé la cascata della Flua (2050 m, ore 1.45); si prosegue compiendo ampi tornanti al limitare della parete rocciosa sulla quale sorge il rifugio. In corrispondenza di una netta svolta sulla destra, inizia l'ultimo tratto di salita che risale la bastionata che abbiamo appena costeggiato. Siamo alla base dell'imponente morena del ghiacciaio del Sesia, all'improvviso ecco ricomparire la bandiera del rifugio, ancora due valloncelli e finalmente si arriva allo spiazzo lastricato dinanzi ad esso (2247 m, ore 2.20).
Segnavia 207d: (ore 3.00, difficoltà EE) consigliabile solo in caso di perfetta visibilità.
Lasciamo alle nostre spalle il piazzale dell'Acqua Bianca, presso l'omonima cascata (1500 m circa), oltrepassiamo un torrente su un ponte in legno e s'incontra un bivio dove si prosegue sulla destra imboccando il sentiero 207a per il Colle del Turlo (a sinistra lasciamo il sentiero con segnavia 207). Tra i rami s'intravede la Casa del Parco con il suo orto botanico; continuiamo su un'ampia mulattiera risalendo con agevoli tornanti e moderata pendenza nell'ombra di un fresco bosco di larici.
In corrispondenza di un tornante (1821 m, ore 0.45), sulla sinistra si distacca il sentiero con segnavia 207e, mentre il nostro itinerario prosegue verso il Passo del Turlo.
All'uscita del bosco, in prossimità del guado di un torrente, si arriva all'Alpe Mittlentheil (1954 m, ore 1.10): il sentiero 207a prosegue sulla destra, mentre noi imboccheremo a sinistra il sentiero con segnavia 207d che conduce all'Alpe Testanera (2260 m, ore 2.00). Inizia ora la parte più panoramica dell'itinerario che prosegue in falsopiano attraversando pascoli e letti di antichi ghiacciai: tutto questo al cospetto delle pareti del versante sud del Monte Rosa.
Il tratto che unisce l'Alpe Testanera al rifugio, benché recentemente sia stato oggetto di un efficace lavoro di marcatura, è consigliabile solo in caso di perfetta visibilità, perché nonostante gli ometti e i segni rosso-bianco-rosso sulle pietre si susseguano con continuità, la traccia si può perdere con facilità.
Arrivati oramai in vista del rifugio, proveniente dal basso, si incontra nuovamente il sentiero con segnavia 207e. Siamo sulla sponda sinistra del torrente Flua di cui ne risaliamo la costa per un breve tratto fino ad arrivare ad un robusto ponte in legno che ne consente l'attraversamento. In pochi minuti di discesa si arriva al rifugio (2247 m, ore 3).
Segnavia 207e: (ore 2.45, difficoltà E)
Lasciamo alle nostre spalle il piazzale dell'Acqua Bianca, presso l'omonima cascata, (1500 m circa), oltrepassiamo un torrente su un ponte in legno e s'incontra un bivio dove si prosegue sulla destra imboccando il sentiero 207a per il Colle del Turlo (a sinistra lasciamo il sentiero con segnavia 207). Tra i rami s'intravede la Casa del Parco con il suo orto botanico; continuiamo su un'ampia mulattiera risalendo con agevoli tornanti e moderata pendenza nell'ombra di un fresco bosco di larici.
In corrispondenza di uno di questi tornanti (1821 m circa, ore 0.45), al termine di un lungo tratto rettilineo, un'evidente indicazione su un masso segnala sulla sinistra l'inizio del sentiero con segnavia 207e, che ci condurrà al rifugio; si prosegue risalendo a mezzacosta tra i larici che a poco a poco si diradano lasciando così libera la visuale sull'imponente versante sud del Monte Rosa con i suoi 4000, la Piramide Vincent, la Punta Parrott e la Punta Gnifetti.
All'uscita del bosco, il sentiero aggira alcuni salti rocciosi e, superati questi troviamo l'Alpe Fon Kegno (2051 m, ore 1.40), dove alcuni ometti in pietra aiutano ad individuare meglio il sentiero che prosegue attraversando zone umide e ruscelli; poco a poco inizia a riconoscersi anche il profilo del rifugio.
Si prosegue incontrando le Alpi Fon Flua (2199 m, ore 2.10). Arrivati dirimpetto al rifugio, per raggiungerlo occorre ancora un piccolo sforzo per risalire, incontrando il sentiero 207d proveniente dall'Alpe Testanera, sulla sponda sinistra del Torrente Flua ed arrivare al nuovo ponte che lo attraversa. Oltrepassato il torrente, in breve, si ridiscende per arrivare al rifugio Barba Ferrero (2247 m, ore 2.45).
Per le escursioni al rifugio durante il periodo invernale, si consiglia di informare la Guardia di Finanza di Riva Valdobbia prima di intraprendere la salita.