Località di partenza: rifugio Petit Moncenis, Colle del Moncenisio, m. 2150.
Dislivello: 550 metri circa.
Tempo di percorrenza complessivo: 3h00'.
Segnavia: rettangolo giallo.
Difficoltà: E, a tratti EE
Accesso automobilistico: autostrada A4 verso Torino, quindi proseguire sulla Tangenziale Nord e poi sull'autostrada A32 verso Bardonecchia. Usciti a Susa Est, proseguire per Susa sulla SS25 del Moncenisio. Risalire quindi la Val Cenischia passando il confine con la Francia. Giunti al lago, lo si costeggia per la sua intera lunghezza e, giunti al suo termine, poco prima di un impianto di risalita, svoltare a sinistra imboccando una stradina che in discesa verso il lago e, al primo bivio, proseguire sulla destra con molta cautela a causa della sede stradale molto stretta e per la mancanza di protezioni laterali. Proseguire su terra battuta fino ad arrivare al parcheggio nelle vicinanze del rifugio.
Lasciato il rifugio Petit Moncenis alle nostre spalle, c'incamminiamo tra gli altri edifici di supporto al rifugio lungo il sentiero che percorre tutto il fianco sinistro dell'ampio vallone, mantenendosi praticamente sempre in piano; dopo circa 15 minuti di cammino, si incontra un bivio al quale imboccheremo il ramo di sinistra (a destra si prosegue verso il Colle del Piccolo Moncenisio). Con ampi tornanti si guadagna la spalla rocciosa che limita il Vallone de Savine.In rapida successione si incontrano due specchi d'acqua, si tratta dei Lacs Perrins (m. 2372, 0h50') caratterizzati da una fitta vegetazione arborea acquatica. All'altezza del secondo lago, un cartello indica un bivio: per i Lacs Giaset occorre svoltare a sinistra risalendo i pendii della Crete du Monolit tra prati e rocce montonate ricordo di antichi ghiacciai. In questo tratto il sentiero non è evidente ed occorre proseguire prestando attenzione ai numerosi ometti in pietra.
Il superamento di una balza rocciosa (1h45') necessita attenzione ed anche l'ausilio delle mani per agevolare la discesa di qualche metro; passato questo ostacolo, il sentiero, a tratti aereo, riprende a salire, con moderata pendenza, i fianchi del Mont Malamot.
Poco a poco compaiono piccoli specchi d'acqua (o i loro resti asciutti, a seconda della stagione) e questo è un segno dell'avvicinarsi della meta.
Ben presto davanti a noi si para una morena sulla quale non c'è nessuna traccia evidente di sentiero e la via di salita è lasciata al buon senso.
Arrivati al suo culmine, appaiono in successione i Lacs Giaset (m. 2660, 3h00'). In alto sulla nostra sinistra, a dominare la scena, i resti del Forte Malamot (m. 2917) risalente al 1897.